giovedì 30 luglio 2015

Del cagnolino rock'n'roll e dei ricordi


Ma io non lo volevo il cane! 
E invece - come fin troppo spesso accade - il biker ha avuto la meglio. 


Il giorno del mio compleanno, l'autunno scorso, uno scriccioletto siciliano di tre mesi (tutto orecchie e pisellino) è entrato a far parte della nostra Rock'n'Roll Family. A tutt'oggi non so esprimere a parole quanto io sia riconoscente nei confronti del mio M.per essere stato così testardo. Lui sosteneva che un cane ci avrebbe cambiato la vita, che ci avrebbe uniti e che avrebbe consolidato l'impegno reciproco che desideravamo veder radicare giorno per giorno.

Io non ne volevo sapere.
Puntavo ad un gatto, ma anche a un bel niente.

L'adozione di Bloody in canile è stata l'espressione più sincera dell'amore a prima vista, una di quelle emozioni che ti si tatuano nel cuore, nei ricordi e in quella parte dello spirito dove viene cullata la felicità in purezza, qualcosa che la vita ti lascia a prescindere da chi sia arrivato o chi se ne sia andato, indipendentemente da quello che tu abbia avuto e quello che ti sia stato strappato via, qualcosa di tuo e di così intimo che niente e nessuno potrà mai scalfire. 

Una gran bella fiaba, vero?
Col cazzo!

Mi concedo un francesismo perché a ripensarci la so called fiaba è stata travolta da drammi, esplosioni, sofferenza, mondi fragolini infranti e trailer di diapositive dall'inferno. Per arrivare al compimento dei nostri intenti ne abbiamo passate di tutti i colori, ma poi abbiamo scelto di non gettare alcuna spugna, semmai di scagliare una sassata contro ogni forma e grado di avversità, sebbene ahimè, non  ci sia concesso lapidare chi qualche pietrata se la meriterebbe senza appello. You know who you are!

Siamo quelli che si tengono stretti mano nella mano, a volte ballando, a volte immobili, a volte imbronciati, a volte stremati. Siamo complici come non mai, ancora acciaccati, eppure sempre più uniti, perché entrambi crediamo che non sia stato un caso se qualcuno o qualcosa ha deciso che dovessimo incontrarci, divorarci, metterci alla prova, ritrovarci e stare insieme.

E Bloody che c'entra?
Milvina, non parlavi del cagnaccio?

bloody bastard
Sei bello! Ma bellooo!
Lui è un promemoria quotidiano di bene, l'ago della bilancia quando cerchiamo equilibrio, monito quando ciò che è più difficile e ingestibile ci richiama al bisogno di armonia, lui è ridere quando la quotidianità induce a scordarti come si faccia, lui è ristabilire le priorità e il giusto peso di ciò che nel bene e nel male va gestito.
Lui è l'andare avanti con leggerezza, perchè ci insegna che a volte l'unica cosa da fare sia darsi una grattata, una scrollata poderosa e scondinziolare felici, perchè come diceva Chiara, un'amica di non so quante vite fa: la vita è bella, in ogni caso.

Quest'ondata di ricordi è nata riguardando le fotografie di ieri. Sono stata con il nostro piccoletto - ormai un audace ragazzetto di un anno - in un giardino pubblico poco distante da casa dei miei genitori. Quel posto è una validissima alternativa ad un'area cani e lì - in particolare la mattina quando i bimbi sono dai nonni e i ragazzini ronfano fino a tardi - Bloody può correre all'impazzata libero dal guinzaglio e spesso in compagnia di qualche compagno di giochi. Guardandolo con la sua linguetta stremata dalle corse e con il suo manto lucente, mi sono sentita fortunata e avevo voglia di annotare qui qualche frammento di noi.


dirty shirty eat sleep get tattoos
2/3 di noi

Se a qualcuno interessasse, indosso una maglietta Dirty Shirty un brand americano; il modello è "EAT SLEEP GET TATTOOS", non credo sia ancora in commercio, ma se vi andasse di arricchire il vostro guardaroba con qualcosa di figo, di rock e spesso in edizione limitata, date un'occhiata al sito. Ricordatevi che spediscono dagli USA, quindi occhio sia alle tasse doganali che alle spese di spedizione che potrebbero immagonirvi!

Gli occhiali da sole sono un esemplare autentico di plasticazza cinese.
Buona fortuna, and go get yourself cheap sunglasses!

Song of the day: ZZ Top - Cheap Sunglasses


martedì 28 luglio 2015

Della questione delle prospettive

panino alla segale


Che cosa vedete in questa prima foto?

Un bel panino alla segale con cetrioli, prosciutto e formaggio oppure altro? Io, ad esempio, intravedo dietro al bicchiere di succo d'arancia la cesta così piena di panni da stirare da farmi desiderare di espatriare, vedo una Stirella che mi ridurrà ad un organismo monocellulare con gli occhioni grandi e vedo un ventilatore che si impegnerà anima e corpo a darmi sollievo, ma che difficilmente riuscirà nella sua missione così premurosa.

Sempre osservando il mio pranzo rivedo la mia pignoleria e, in particolare, il breve episodio che mi ha incarognita e stizzita nella mia natura di grammar nazi, o meglio l'unica forma di snobismo nella quale non so fare a meno di cimentarmi.
Scegliendo il pane per quest'oggi ho indicato un panino alla segale, prendendolo in previsione del mezzogiorno in solitaria. Il panettiere, garbatamente e di spalle, mi ha corretta con un cantilenato "Un paaaaanino di segaaaaale alla signooooora". Ordunque, bestiaccia proprietaria dello spazio polifunzionale dei miei sogni, non sei sufficientemente preparato sulla natura di quel pane, il quale non è fatto di farina di segale pura, che altrimenti risulterebbe gradevole quanto una tavoletta di sughero, ma - come la tua dipendente mi ha raccontato - di farina manitoba con una generosa aggiunta di segale... ordunque, non correggermi mai più se non vuoi che torni dalle vecchiette in piazza.

Questo episodio mi pone di fronte all'amara presa di coscienza del fatto che io stia attraversando giorni in cui rogna, peste bubbonica, stronzaggine, cimurro, cattiveria, stanchezza, sfinimento, desiderio di prendere parte a qualche crociata a caso, scocciature, tensione e desolazione stiano avendo la meglio su quel poco di buono che ancora rimane in vita del mio bel carattere.
Aspetto con ansia che mi precipiti addosso una rivoluzione, o che ne arrivi una forgiata a regola d'arte dalle mie stesse mani, una di quelle buone e propositive perché non riesco a godere del tempo inutilmente a disposizione così come risento di tante e troppe limitazioni e frustrazioni con le quali devo barcamenarmi, mio malgrado.
fortune cookie

Il biscotto della fortuna mi prende per il culo e mi dice che la mia situazione finanziaria migliorerà, sebbene (imponendo una traduzione letterale a quanto è scritto) potrebbe venir fuori un "ha intenzione di migliorare". Ecco, biscottino caro - già prontamente disintegrato dalle fauci ferocerrime del mio cagnolino - anche io ci sto mettendo quelle che sono le più fervide delle intenzioni e  mi ingegno di settimana in settimana con azioni atte a farla migliorare.

rockabilly breakfast

Ah. un paio di giorni senza post e quasi mi dimenticavo della mia torta: è venuta proprio come si deve. E' gustosa, soffice, spugnosa, una compagna perfetta per un caffè all'americana preparato di buon mattino. Per farle la foto ho sfoggiato alcune delle chicche che rendono la nostra tavola una vera tavola rock'n'roll e vi propongo questa lista come promemoria per acquisti futuri, nel caso in cui vogliate iniziare a rockeggiare anche tra le vostre mura di casa!

In cucina da qualche giorno ci facciamo tenere compagnia da una tovaglia plastificata raffigurante delle pin up anni 50. L'abbiamo presa in un negozio di cinesi, nei quali spessissimo troviamo delle piccole meraviglie (assolutamente low cost) delle quali compiacerci e con le quali contribuire allo stile unico della nostra petit maison. 
Una tovaglietta checkered bianca e nera acquistata in una gita tra supermercati e grandi magazzini in Svizzera, lì sopra posa un piattino da dessert a pois, preso a Londra qualche settimana fa, complice un clearance da paura. Il caffè all'americana sguazza in una tazza zebrata, bottino da pound shop anch'esso londinese. Già avete letto bene: one pound / una sterlina e ce la siamo portata a casa. E infine un cucchiaino a teschio, il primo degli acquisti che io e M. abbiamo fatto on line per la nostra casetta dopo che lui mi ha chiesto di iniziare a vivere insieme. Simbolicamente imprescindibili, semplicemente fighissimi, questi cucchiaini fanno parte di una collezione (che ci godiamo giorno per giorno) di posate insolite e rare che presto vi mostrerò.

Long Live Rock 'N' Roll!


domenica 26 luglio 2015

Del fresco che fa dormire come angioletti

uk flag

Del primo bel giorno d'estate dopo settimane di inferno

La scorsa notte, poco dopo l'inizio del temporale che tutti aspettavamo da settimane, ho condiviso questo pensiero sul mio profilo personale di Facebook, ero emozionata e non mi sembrava vero di poter godere di un sollievo agognato per troppi giorni interminabili, troppi giorni senza mai una parvenza di tregua.
"E poi è arrivata.
Un'esplosione da togliere il fiato, intensa come l'inizio di un concerto rock (e ho in mente i Kiss con Shout it out loud), prepotente come uno che ti grida addosso, fresca come non ricordavo più potesse essere l'aria. Una corte di tuoni e fulmini, uno scroscio frastornante, un muro d'acqua così fitto da diventare persino denso. E allora bagna le tende, i pavimenti, le piastrelle, le pareti, i tetti, l'asfalto, insisti ancora e - se puoi - non fermarti subito.
Bentornata, pioggia.
Lascia che mi rannicchi nel lenzuolo, tienimi compagnia. Sembra un sogno. Uno di quelli buoni dai quali ti svegli a malincuore."
Dopo il diluvio non siamo riusciti a prendere sonno se non in mattinata inoltrata; complici il fresco, un cagnolino sveglio, la mia fame di brioscina e la fame di un trancio di pizza del mio Amore.

E allora ci siamo vestiti e siamo usciti.
Abbiamo camminato, sorridendo. Ci siamo goduti pozzanghere, aria frizzante, occhi pesti dal sonno, incredulità da temperatura e personaggi surreali: quelli in cui ti imbatti solo quando tutti devono ancora accedere la vita e il fornello sopra cui esiterà una moka.

cake dough
Durante il pomeriggio di ieri avevo voglia di concedermi il lusso di tenere acceso il fornetto e preparare un dolce. Non mi sembrava vero, faceva caldo, ma non così caldo da soffrire! Avevo del tempo da far trascorrere mentre la lavatrice faticava affannata, così affannata da bloccarsi in pieno lavaggio e farmi temere il peggio e ancor di più avevo bisogno del benessere che infonde il profumo di un dolce in giro per casa.
Non ho ricette da condividere perché - per amore della verità - confesso di aver avuto a disposizione una busta di preparato per torta al limone, al quale dovevo aggiungere soltanto panna e tre uova, ma ho due suggerimenti che magari possono tornarvi utili da proporvi.

sbattiuova

Il primo, grazioso oggetto di design - preso a poco più di un euro in un negozio di gadget - è un contenitore sbattiuova utilissimo nel caso in cui non si abbia voglia di usare piccoli elettrodomestici.
Una shakerata di pochi secondi e le uova sono immediatamente ben sbattute e perfette da amalgamare agli impasti di ogni genere. È molto utile anche per legare a dovere emulsioni o salse per insalate, e poi è adorabile ragion per cui viene eletto come assolutamente imprescindibile dai miei utensili.

staccante a spruzzo fabbri

Il secondo è un prodotto della Fabbri, da sempre ricordata come unica dispensatrice di amarene a generazioni di golosi, che propone uno Staccante a spruzzo per ungere gli stampi senza aver più necessità di imburrare e infarinare. E' senza glutine e si presta alla lavorazione della pasta di zucchero.
L'ho usato sia per preparazioni dolci che salate e non mi ha delusa, mi sento soltanto di suggerirvi di fare attenzione agli stampi di alluminio perché loro richiedono di essere unti uniformemente e abbondantemente.

venerdì 24 luglio 2015

Della gita alla brughiera di Mariano, delle more selvatiche, dei pensieri

fiore di loto




Una lieve tregua dal caldo più agguerrito e prepotente. Una lunghissima passeggiata tra i boschi della Brianza. Ho le mani violacee, piene di spine di rovi, le caviglie sono tutte graffiate, i piedi mugugnano stanchi, le dita ne hanno abbastanza delle ferite dopo la caccia di more selvatiche.
E poi i fiori di loto, così belli da lasciare senza parole. Esplosioni candide, rigogliose, luce nel verde più denso, incanto a pelo d'acqua.

Lotus Flower


brughiera mariano comense
Il mio piccolo migliore Amico
brughiera mariano comense
Sir Bloody B.

La compagnia di un cucciolo libero di correre e giocare perché sempre più ubbidiente, un cucciolo che dimostra di meritare la fiducia che gli viene offerta, un cucciolo che sa esplorare, osare, curiosare, eppure tornare senza esitazione, al massimo con un paio di richiami a gran voce.

Pensieri. Tanti, troppi. Pensieri per te, pensieri che ti rivelo mentre lavori - con un po' di imbarazzo e esitazione - e tu che mi prendi in giro, mi fai ridacchiare, ah, ma io ti aspetto al varco, sai? Sarò armata di mattarello e occhi pieni d'amore. Pensieri per tutto quello che sarebbe da prendere a due mani, ma non so mica che da parte prenderli in concreto perchè non si capisce dove diavolo abbiano il capo e la coda.

Lotus flower
Pensieri da poco, pensieri da farsi mangiar viva, pensieri sprecati, pensieri che varrebbe la pena pensare più spesso e tante piccole intuizioni, illuminazioni, scoperte, genialate, epifanie che durano giusto il tempo di nascere e poi scoppiano come bolle di sapone.

E adesso, dopo tutta sta fatica, cosa me ne faccio di queste more?

Almost Jam

Song of the day: Blackberry Smoke - Ain't Much Left Of Me

giovedì 23 luglio 2015

Della ricetta del tiramisù perfetto


Che tanto non esiste e che nessuno vi darà mai.


tiramisù perfetto


Ogni volta che decido di preparare il tiramisù cado nel ridicolo e cerco questa chiave di ricerca "ricetta tiramisù perfetto", confesso di avere un po' di ansia da prestazione, ma mentre sbircio i blogger più famosi, le ricette della tradizione e i post e articoli dei vari tuttologi della cucina, rimprovero me stessa perché non può esserci una ricetta oggettivamente perfetta, ma una ricetta ben riuscita, dal risultato soddisfacente e il più possibile verosimile all'idea che noi abbiamo di un determinato piatto.

Non può esistere la ricetta definitiva perché ognuno di noi ha canoni diversi di percezione gustativa, ma possiamo sforzarci a lavorare su dosi e procedimento al fine di creare la ricetta il più simile alla nostra idea di perfezione. E quindi? La soluzione sarà fare tanti tiramisù e prendere appunti ogni volta, perchè solo sbagliando si impara e provando di continuo si migliora.

E allora, Milvina, cosa scrivi a fare questo post?

Scrivo partendo da diversi punti di partenza: la foto ti ha invogliato a prepararti il tiramisù? Ti è venuta fame? La crema rende l'idea del soffice e spumoso? Era così che avresti voluto che fosse l'ultima fettazza di tiramisù che hai pagato a peso d'oro in un ristorante e ti ha lasciato depresso e insoddisfatto?
E allora prova ad affidarti a qualche mio consiglio e poi fammi sapere se quel che hai fatto era all'altezza delle tue speranze e rispondeva alle tue aspettative.

Per un tiramisù piccino, spartano eppure onesto (per due persone golose) ho avuto bisogno di:

250 g mascarpone
2 uova
1 scatolina di panna da montare
savoiardi

caffè americano
due o tre cucchiai di zucchero
cacao amaro


Punto primo: Io cuocio i tuorli delle uova. Lo faccio alla buona, velocemente, ma non esiste che uova comprate al supermercato non subiscano anche la più veloce delle pastorizzazioni.

Preparo il caffè all'americana e lo metto a raffreddare in un piatto fondo.
In un pentolino monto a fiamma bassissima i tuorli assieme ad un cucchiaio abbondante di zucchero, mi aiuto con una frusta e faccio in modo che il risultato sia uno zabaione tiepido e spumoso. Con l'aiuto di un colino, filtro i tuorli montati in una ciotola.
Unisco allo zabaione ottenuto il mascarpone, aggiungo altro zucchero (uno o due cucchiai a seconda di quanto vogliate che sia dolce) e mescolo accuratamente.
In un'altra ciotola monto a neve la panna e la aggiungo a cucchiaiate alla crema di mascarpone. Metto in frigo pochi minuti.
Prendo uno stampo a cerniera, uno stampo piccolo, da 16 / 18 cm di diametro,  e ricopro il fondo con uno strato di savoiardi inzuppati nel caffè. Aggiungo abbondanti cucchiaiate di mascarpone fino a creare uno strato alto e omogeneo. Ripeto l'operazione e ricopro questo ultimo stato di crema con abbondante cacao amaro. Copro lo stampo con della pellicola da cucina, metto in frigo e prego che non mi venga fame.

Semplice? Sì, assolutamente.

Buono? Se mentre preparate il vostro tiramisù avete dato delle poderose ditate alla crema e ripulendovi vi site compiaciuti del risultato, allora avrete ottime basi per un tiramisù perfetto per voi!

tiramisù


Varie ed eventuali:

- C'è chi rende più morbido il mascarpone con gli albumi montati a neve, ma le uova dovranno essere appena deposte (o poco più) e montate a neve così ferma da non riuscire a staccarle dalla ciotola.
- C'è chi aromatizza il caffè con del marsala o dell'amaretto. Bah, de gustibus.
- C'è chi ricopre la superficie con scaglie di cioccolato, ma per me si perde via la delizia di mascarpone.
- C'è chi usa i pavesini, anziché i savoiardi: per me è fantascienza.
- I savoiardi non vanno fatti affogare nel caffè, altrimenti si spappolano, ma non vanno nemmeno fatti passare per sbaglio nel siero per tenersi svegli, altrimenti risulteranno duri e stopposi.
- Se avete bambini non fate la scemenza di inzuppare i savoiardi nel latte che già la crema è una bomba: abbiamo mangiato tutti il tiramisù della mamma e della nonna e non siamo mai morti, se proprio non volete sentir ragioni - e siete più testoni di me - esiste il caffè decaffeinato!
- Ecco, se volete essere alternativi e vi avanza una torta, fate un dolce al mascarpone, usando delle fette sottili come base, ma se lo chiamate tiramisù che peste vi colga!

mercoledì 22 luglio 2015

Dello Zambatò

O meglio delle estati in cui facevamo grandi scorpacciate di Ratatouille senza nemmeno ipotizzare che  - di lì ad un paio di decenni - un topo chef della Disney l'avrebbe resa un piatto che il mondo intero ora conosce. O - a pensarci bene - anche delle estati in cui la nonna rifilava un piatto vegan a tutta la famiglia, lasciando ognuno di noi soddisfatto, compiaciuto e con la panzella appagata.

L'estate, si sa, è un muro di caldo armato di ostinazione, buoni propositi da mandare a ramengo, miraggi da ventilatore, deliri da squagliamento e ancora di più ricordi improvvisi che appaiono non appena si perde coscienza e ci si appisola per pochi minuti. Partendo da questa premessa ho avuto un'illuminazione!

Ci sono piatti che di tanto in tanto senti il dovere di preparare e lo Zambatò è proprio uno di questi.

ratatouille
Zambatò. O Caponata . O Ratatouille.

Ieri avevo un piccolo arsenale di verdure da smaltire e siccome la temperatura esterna si aggirava attorno a dei piacevoli 41/ 42 gradi ho pensato bene di darmi ai fornelli per dare vita ad una casseruola colma di verdure; un piatto sostanzioso e invitante, buono sia incandescente - come il disciplinare della mia mammina prevede che sia - che tiepido nel caso in cui lo si voglia accompagnare ad un secondo oppure del riso al vapore.

Io lo faccio come avrebbero fatto tutte le donne della mia famiglia: alla buona, con quel che c'è in frigo o con parte del bottino spartito dopo una spedizione nell'orto.
Ieri avevo a disposizione:

- un paio di cipolle di tropea
- uno spicchio obeso di aglio rosso
- tre simpatici pomodori costoluti 
- un gambo di sedano
- mezza grasta di basilico 
- una melanzana prosperosa
- una zucchina rattrappita eppure con ancora qualcosa da dire
- due peperoni corno di toro (uno giallo e uno rosso)
- olio evo di Cortale
- sale

In una casseruola generosamente ampia ho versato abbondante olio evo, cipolle tagliate in quarti e uno spicchio d'aglio un po' schiacciato. Ho fatto soffriggere per un paio di minuti questo fondo e ho aggiunto melanzane, zucchine, peperoni, la costa di sedano e pomodori tagliati a metà, il tutto - per ovvi motivi - è stato precedentemente lavato sotto acqua fresca corrente.
Ho aggiustato di sale, ho aggiunto due bicchieri d'acqua, ho dato una poderosa remenata con un bel cucchiaio di legno e ho abbandonato la cucina senza dimenticarmi di mettere la fiamma al minimo.
Lo zambatò ha cotto per circa un'ora, regalandomi questa meraviglia che gusterò a pranzo con dei crostini di pane.

I consigli della Milvi:

- Usate lo spargifiamma per evitare che vi si bruci il fondo della casseruola.
- Tagliate i pomodori solo a metà in senso verticale o se sono giganteschi tagliateli in quattro, perchè così mentre cuoceranno e si spappoleranno, sarà più semplice rimuovere le fastidiose pellicine esterne.
- La ricetta autentica prevede che ci siano delle patate tagliate grossolanamente, ma siccome avevo intenzione di gustare il mio Zambatò con del pane, ho evitato di eccedere con i carboidrati

Song of the day: Billy Lee Riley - Red Hot


ratatouille
Zambatò - Ratatouille

martedì 21 luglio 2015

Della nobile arte dello Zentangle


zentangle
Oh, Zentangle!

Ovvero: nuova OSSESSIONE.

Ho scoperto questa meraviglia artistica domenica pomeriggio grazie alla carissima Mappi che ha postato una sua creazione su Instagram. Mi sono entusiasmata, sono corsa a recuperare del materiale e ora non posso più farne a meno.
Ok, Milvina, ma che cos'è?  Zentangle = tecnica per scarabocchiare artisticamente.

Rende l'idea? Vi ricordate quando ad educazione tecnica (che poi non so nemmeno se si chiami ancora così) ci facevano tracciare delle linee ad occhi chiusi per poi chiederci di riempire tutti gli spazi con motivi e colori diversi? È qualcosa di molto simile

In pratica potremmo pensare allo Zentangle come ad un metodo di rilassamento, ma anche ad una vera e propria forma creativa e artistica che prevede l'utilizzo di uno specifico kit composto da dei motivi di base, carta e penne.
Si parte dal tracciare una linea esterna (sia astratta che un disegno preciso) e poi si riempie ogni area desiderata con i diversi tangle - che si possono trovare a migliaia in rete - oppure giocando con linee, curve, simboli, punti e tratti che andranno a sviluppare dei piccoli o grandi  motivi decorativi. Poi si dà libero sfogo a fantasia e il risultato dipenderà dalle vostre abilità artistiche, pazienza e precisione. Ovviamente vincete facile se sapete disegnare!

Lo scopo è concedersi del tempo per riflettere, del tempo per non fare nient'altro che consumare una penna, del tempo per tenere (e tenersi) compagnia silenziosamente, come avviene qui nella nostra Rock'n'roll Family mentre il LUI guarda un film e io gli siedo accanto con i miei fogli da disegno, il mio broncio e tanti pennarelli neri: pensate che per ben due sere di fila non l'ho abbandonato al suo destino di cinefilo addormentandomi sul divano!

Qualche consiglio:
- Utilizzate pennarelli neri, penne in gel e indelebili così da dare un intenso senso di profondità a ciò che realizzerete.
- Scegliete della bella carta. Io ho trovato in un bazar cinese dei fogli da disegno ruvidi e particolarmente ricettivi all'inchiostro.
- Non abbiate fretta di completare il vostro capolavoro perché la magia sta proprio nell'assaporare ogni tratto.
- Se a metà dell'opera non siete convinti: non stracciate il vostro foglio iniziandone un altro! Parola di pasticciona: soltanto quando ogni spazio bianco sarà stato riempito potrete lasciarvi stupire dal risultato.
- Fate svagare i vostri ragazzi in spiaggia con lo Zentangle rendendolo un gioco da fare sotto l'ombrellone. Le dita sporche di inchiostro sono più felici di quelle che pigiano lo schermo di uno smartphone.

Zentangle? Creatività alla portata di tutti.
Arte che non pensavate di poter veder nascere proprio dalle vostre mani.

Song of the day:
Bonnie Raitt - Tangle and Dark

zentangle
Love me some Zentangle!

lunedì 20 luglio 2015

Di un giorno felice

Ci sono mattine in cui mi sveglio con la fronte aggrottata. Sbuffo, mi pesa tutto, ringhio e penso che per nessun motivo al mondo saprò come far arrivare la sera in modo indolore.
Poi, una volta compiuto lo sforzo inaudito di tirarmi su dal letto, trovo il mio cagnolino che gioca da solo sul suo cuscinone militare; ed è bello da morire, così bello da non poter trattenere il distendersi delle labbra in un sorriso, il compiacermi per così tanta dolcezza. 

Poi mi accorgo che dalle finestre entra quell'aria di estate vera, intrisa del benessere che da bambina provavo la mattina mentre mia mamma guidava la sua 127 e cantava, mentre mi compiacevo di aver indossato dei pantaloncini corti e la canotta della Puffetta, mentre la manciata di chilometri da Bovisio a Limbiate necessaria per arrivare a casa della nonna e alla fonderia mi sembrava un viaggio.
Poi rivedo una foto - vecchia un solo anno - cui sono particolarmente legata: siamo insieme e stiamo bene. Ed ecco che mi intenerisco, accarezzo sul crapino la carognetta che ha la sua cuccia in me e le chiedo di stare buona, di fare la brava, perché non ha senso caricarsi, sebbene ben altro non dovrebbe poter godere del diritto di immagonirmi o di influire così pesantemente sul mio benessere.
Non mostro il mio mondo di fiaba, mostro frammenti di conferme. In realtà c'è un'amara sproporzione tra magia e realtà. Non vivo di apparenza, semmai compio un impegno quotidiano ad aggrapparmi a tutto quello che è saturato di bellezza. Lo faccio per non perdermi, per non perdere il senso, il valore, l'essenza e la sostanza di ciò che vivo e scelgo di continuare a vivere giorno per giorno. Eppure ci sono forme di crudeltà gratuite con le quali vorrei non dover mai rapportarmi, che non vorrei mai sentirmi addosso, che non vorrei mai si saldassero sul fondo dello stomaco senza riguardi.
C'è qualcosa che rivoglio, qualcosa che è mio e mi spetta, qualcosa che mi manca, qualcosa che non vorrei mai dover rimpiangere per colpa dell'ostinazione, di un principio che di principi proprio non ne ha. Ci sono aspettative che merito che non vengano tradite e non per capriccio,  ma per amor del vero che unisce e che vuole continuare a farlo.

Song of our Love and Pledge: Johnny Ace - pledging my love

mercoledì 15 luglio 2015

Di Wreck This Journal di Keri Smith


Forse gli operai che stanno lavorando sul tetto di casa mi cadranno addosso, piomberanno dal soffitto della cucina all'improvviso e me li ritroverò tutti impolverati a sorridermi, mentre io - indomita e stralunata - continuerò a scrivere questo post e Bloodino aprirà un occhietto chiedendosi "ci sono biscotti per me?".
Come detesto i lavori senza preavviso, quanto detesto anche quelli programmati, insomma: io sono un orso che ha bisogno di quiete e assenza totale di fastidi!

Oggi mi va di parlare di una recente passione perché ci sono cose, piccole cose, che mi attraggono magneticamente senza le quali sembra che io non possa vivere; spesso sono oggetti che devo comprare e rendere miei, altre volte sono progetti da realizzare, altre volte ancora ricette da sperimentare o magari esperienze da provare.

Tra gli acquisti degli ultimi mesi, quello più accattivante cui mi dedico parsimoniosamente è il Wreck this Journal deliziosa opera di Keri Smith. Un libro/non libro per lasciare libero sfogo a creatività, colori e utilizzo di qualsiasi tipo di materiali e se sapete disegnare, allora non potete non averlo.

Come tutto quello che ha a che fare con me, sono partita in quarta, intenta a riempire tutte le pagine nel giro di una sera, poi mi sono ammansita e mi sono resa conto del fatto che - affinchè diventi un ricordo da conservare e vivere sensatamente nel tempo - avrei dovuto concedere ad ogni pagina la gradualità dell'esplorazione di un'avventura. Ed è quello che sto facendo ora e lo faccio così bene che a volte i dimentico persino di avere questo libro fermo su una mensola ad aspettarmi.

Consigliatissimo a:

- chi ha bisogno di prendersi del tempo
- chi è triste
- chi ha voglia di ammazzare qualcuno
- chi deve gestire un'immobilità forzata
- chi ha ragazzi o bambini
- chi ha voglia o bisogno di giocare
- chi deve staccare dal mondo e non può partire
- chi vuole concedersi un ritorno a pastelli e pennarelli
- chi vuole fare un regalo che stupirà
- chi sa disegnare e vuole creare un vero e proprio capolavoro
- chi sogna di scrivere un libro, ma non trova le parole

Song of the day: Grace Potter & The Nocturnals - Colors 

Di Elvis e della mia insalata di riso

   


Il solito caldo insostenibile e l'applicazione Accadde Oggi di Facebook che infierisce e non fa che mostrarmi le foto ricordo della mia vacanza in Svezia più bella, quella del 2013, trascorsa sola soletta tra Stoccolma e Tyresö a caccia di libri di cucina, gadget inutili, mirtilli e strameritato riposo dopo i mesi interminabili trascorsi a Roma per il Master post laurea.
Che ricordi stupendi e quanto mi manca la mia adorata Svezia!




Oggi non devo preoccuparmi del pranzo perchè quando in frigo c'è l'insalata di riso nutrirmi è una gioia. Come la preparo? Nel più semplice e tradizionale dei modi, come la preparerebbe una mamma e al diavolo tutte le sperimentazioni folli al limite del commestibile. Come la arricchisco? Con due sapori insoliti, che accrescono la freschezza e incuriosiscono il palato.





Per due o tre persone la preparo così:

Metto a bollire un bel bicchiere di riso basmati in una pentola con 4 bicchieri abbondanti di acqua bollente aromatizzata con un rametto di rosmarino, un goccio di olio evo e sale. Una volta trascorsi dieci minuti (ovvero il tempo necessario al basmati per assorbire l'acqua) scolo il riso e lo dispongo sopra un piatto largo a raffreddarsi e riposare.

Prendo un'insalatiera capiente e ci verso dentro una latta di tonno, una confezione da 4 würstel piccoli e abbondanti sottoli misti. Ecco, io non uso mai né i condimenti per riso e tanto meno quelli per pasta. Non mi piacciono i liquidi di conservazione all'interno dei vasetti che conferiscono alla portata che preparo un sapore spento, plasticoso, troppo spesso chimico. Prediligo piuttosto dei sottoli primo prezzo oppure una giardiniera senza troppe pretese che farcisce senza avere l'arroganza di stancare.

Metto il riso a cucchiaiate nel condimento e giro man mano in modo da amalgamare bene. vado avanti così fino ad esaurimento del riso. Soltanto prima di servirlo ci sbriciolo sopra della feta greca e - con l'aiuto di un paio di forbici - tagliuzzo le foglie del rosmarino a pezzetti piccolissimi.

Se Elvis in persona ha deciso di prestarsi come testimonial, allora la mia insalata di riso è proprio gustosa!



elvis kitchen
Elvis raccomanda Milvina!

La tradizione: l'insalata di riso con i sottoli, il tonno e i wurstel
Il tocco magico: la freschezza del rosmarino
L'ingrediente che non ti aspetti: la feta greca


Song of the day: Elvis Presley - Milk Cow Blues Boogie

martedì 14 luglio 2015

Dello street food

Dopo non so quante pizze da asporto fallimentari - osannate, promosse, annoverate come delizie impareggiabili - eccone una buona, sfogliata, leggera: con mozzarella che sa di mozzarella.
Me la sono pappata in modo molto old school, seduta su un gradino in mezzo al nulla, sorseggiando una lattina di Coca fresca, mentre qualche cicala mi teneva compagnia.
Bravi a voi di Punto Pizza!
Grazie al gps (e ancor di più allo scontrino) ho scoperto di essere a Carnate.
Se passate da queste parti e avete fame: ricordatevene.
Italians do it better!

Dei risvegli

Ma buongiorno, piccolo Bodibò!
Ti hanno forse stecchito le mie ciabattine?

Un risveglio inquieto, addolcito dalla presenza di Bloody accanto a me ai piedi del letto, dall'aria non ancora incarognita del mattino e dalla voglia di una tazza di caffè bollente capace persino di indurre a farmi alzare.

Notizie che non mi aspettavo di leggere, rivelazioni così inattese da avermi lasciata a metà tra l'allibito e l'incredulo. Ed è come se avessi fatto improvvisamente pace con un frammento di passato incompiuto, incomprensibile, scagliato via per capriccio: fino a ieri senza motivo.

Forse solo adesso comprendo una richiesta di aiuto insistente che non ho saputo valutare nel modo corretto. Forse solo ora anche le esasperazioni - o ciò che ritenevo tali - hanno un po' più di senso, sebbene godano ancora di poche attenuanti e pressoché nessun alibi.

E' una mattina da Tom Waits e silenzi straniti.
Tante cose da fare, tutte con la solita forma, settimana dopo settimana.
Tante aspettative e tanti ricordi.

Quanto sa ingannare l'apparenza.  (Anyhoo, may the road you ride be kind to you)


Song of the day: Tom Waits - Hope I don't fall in love with you

lunedì 13 luglio 2015

Della tazza dei biscotti Digestive

Dark Chocolate / Vanilla Cream Digestive

Se c'è una cosa che accomuna me e il mio M. è la passione per gli omaggi che piccole e grandi aziende propongono a fronte di un acquisto di alcuni prodotti.

Gadget maniac? Gadget-a-holic? Gadget Monster? Sì, assolutamente, and how!
Entrambi ci entusiasmiamo davanti alle locandine promozionali e se l'omaggio risponde alle nostre passioni - e allo stile che abbiamo dato alla nostra casetta - non esitiamo per nessun motivo al mondo a cedere alle lusinghe del marketing e ci lanciamo all'acquisto.

L'affarone della spesa settimanale è stato scovare la promozione Mc Vitie's Digestive (in corso fino al 26 Luglio) presso alcuni punti vendita Esselunga. In buona sostanza, a fronte dell'acquisto di due confezioni di prodotti si ottiene sullo scontrino un coupon elettronico per il ritiro della tazza presso il Punto Fidaty. Non solo i biscotti sono tra i miei preferiti, ma la tazza è davvero bella.

Ed ecco che la noia della spesa domenicale dell'ultimo minuto ci ha ripagati con una bella sorpresa!

Credits:
Ferrero.it
Offerte in Corso


Mc Vitie's Digestive alla vaniglia e al cioccolato
Song of the day: Pixar Animation - Cookie Blues

sabato 11 luglio 2015

Della brioche alla crema di pere e cannella

È un ricordo dolce, in ogni senso possibile.
All'alba uscivi di casa e tornavi con la brioscina perché sapevi che la colazione è il mio pasto preferito. Mi lasciavi un biglietto. O scrivevi sul sacchetto di carta che la conteneva:
"Ti amo"
"Sei bellissima"
"GM"

Coccole che mi facevano sentire fortunata, speciale: tramortita da quei sentimenti incondizionati che fin dal primo vero appuntamento ho provato per te.

Ogni tanto torno qui da sola, questa caffetteria è un posto carino, sempre quieto, accogliente, insomma, da starci bene. Mi siedo al tavolino all'aperto, guardo il giardino del complesso condominiale che mi circonda e aspetto che la cannella mi inebri.

Lo faccio per sentirmi ancora come in quei primi giorni d'Innamoramento, quando tutto era follemente semplice, irrazionalmente a tutta velocità. E lo faccio per riprendere fiato ora che condividiamo gli impegni, la perseveranza, la volontà, la dedizione e i sacrifici dell'Amore.

Oggi va così.
Occhi lucidi, carezze in punta di dita ai tuoi disegni sulla pelle, aria fresca nonostante un sole cocciuto e malinconia pressoché indolore. Stare insieme non ci riesce poi così male.

Song of the day: Derek - Cinnamon



venerdì 10 luglio 2015

Del kebab all'italiana

Che meraviglia entrare in casa e sentirsi come se ci fosse l'aria condizionata accesa: meraviglioso vento, dove sei stato tutto questo tempo?

Una passeggiata in paese. Non è male abitare in centro. La solita tappa al mercatino dell'usato - nel quale adoro curiosare e fare acquisti - perché se posso trovare magliette retrò pari al nuovo e godere della compagnia in cucina di un quadretto redneck raffigurante un cervo:  allora avrò sempre il tempo di concedermi una sosta veloce. Ma oggi non mi è capitato tra le mani nessun tesoro, oggi nessuna illuminazione mi ha conquistata fino a indurmi a svuotare il borsellino delle mie monete.
E allora avanti, cammino ancora allungando la strada,  tanto ho delle scarpe comode e il mio Bloodino accanto. E' proprio un buon giorno per far godere il mio cagnoletto dell'aria aperta, è un buon giorno anche per me che finalmente non mi trascino cercando brandelli di ombra o aliti di vento misericordiosi.

I passi sono veloci, ma vengono continuamente interrotti dal bisogno del mio nanetto di investigare su ogni forma di odore e schifezza reperibile a terra. Aspetto paziente che lui finisca e intanto penso che è quasi ora di pranzo e senza alcun pudore me lo ricorda un rombo di tuono che proviene dallo stomaco. Aggrotto la fronte, faccio una smorfia col grugno, se dovessi andare avanti di questo passo - improvvisando insalatone svogliate e monoingrediente - mi trasformerò in un tonno: questo è certo.

Passo per il panettiere aperto da pochi mesi, lui sostiene che lì il pane sia migliore di quello che vendono vicino a casa, gli do fiducia: che panino sia, dai. Ma come lo farcisco?
Il  favoloso mestiere della home economist (professione piena di vane speranze, vissuta il tempo di un sogno da cui ci si sveglia dolorosamente... che mi manca come l'aria) mi ha insegnato che per sentirsi bene con ciò che si mangia questo debba essere anche bello da vedere. E allora voglio mangiare qualcosa di bello, buono e magari che non precipiti sui fianchi proprio ora che i miei vestiti da pin up sono da stringere e nemmeno per sbaglio da allargare.

Mi ricordo dell'arrosto di vitello che abbiamo scongelato due sere fa, ma che è ancora da finire.
Verdure dell'orto spacciate dai miei. Dovrei avere dell'insalata. E allora che Kebab all'italiana sia.



Se vi andasse di prepararlo, vi occorreranno:

- un panino fresco, uno di quelli che fanno i bravi e non si sbriciolano
- arrosto di vitello a temperatura ambiente
- un pomodoro (se lo avete dell'orto come me sarà perfetto)
- foglie di insalata iceberg
- cipolla rossa tagliata sottile e lasciata ammansire in acqua aceto e sale.
- jalapeño sott'aceto
- salsa tartara

Song of the day: Slobberbone - Gimme back my dog

mercoledì 8 luglio 2015

Dei libri che servono


Un piccolo promemoria di felicità da sfogliare di tanto in tanto, sorridendo nel ritrovarcisi. Un acquisto da poche sterline (£6.99 per l'esattezza) preso da Urban Outfitters a Camden durante il nostro recente soggiorno londinese.
Happiness is di Lisa Swerling e Ralph Lazar (edito da Chronicle Books di San Francisco) è un delizioso libretto che tengo sul comodino e che guardo e riguardo, a seconda di quel che spero di trovare, in base allo stato d'animo che ha la meglio in me in quel preciso istante. Solitamente non fallisce nella sua missione di infondere quiete e leggerezza: e anche stasera è andata come previsto.
Tu guardi un film, il solito rito del filo interdentale, il silenzio quasi religioso con il quale segui ogni fotogramma, il rumore insolente del ventilatore. Bloodino è sdraiato a terra, non ha finito tutta la pappa, ha corso come un pazzo mentre giocavamo tutti e tre con la corda e mi sa tanto che avrebbe voluto divorare il mio ghiacciolo al cacao (una delizia in vendita all'Esselunga per chi volesse goderne). 

Ho i piedi nudi accaldati e con lo smalto da rimettere, nonostante la temperatura si sia abbassata mi sento appicciocosa e fiacca, guardo l'orologio del telefono e mi accorgo che è già quasi mezzanotte. Ho un bacio da dare, forse saranno dozzine. Oggi festeggeremo una ricorrenza unica e speciale.
Meno male che hai insistito, Amore. 


martedì 7 luglio 2015

Delle meraviglie

Beautifully blooming


Sebbene io inizi ad essere famosa in qualità di Pollice Nero nella nostra rock'n'roll family- in buona sostanza godo della capacità di distruggere ogni forma di vita vegetale che varchi la soglia di casa - oggi sono stata travolta dalla bellezza di questa meraviglia, più grande del cactus che le ha dato vita.
Un'esplosione di meraviglia proprio nel momento in cui avevo bisogno di un incoraggiamento, di uno spunto positivo.
Non c'è che dire: Madre Natura sa il fatto suo.



Song of the day: The Supremes - Baby Love

sabato 4 luglio 2015

Delle frasi dei film

The one who watches over me

Tu non mi imbrogli

Tu non mi faresti del male
Tu non mi lasceresti

(Un film per bambini su Rai Movie. Lo guardo distrattamente, annoiata, assonnata. Poi questa frase, me la ripeto più volte, nella mente queste parole vanno dritte dove sanno di dover andare a colpire. Un sospiro. Una stretta lieve al petto e una un po' più forte alla gola. È proprio così.)




venerdì 3 luglio 2015

Dell'improvviso


E' tornato il momento, all'improvviso.

Indosso un prendisole e le tue infradito, le mie le avrò dimenticate da qualche parte in casa e non ho né la forza né la voglia e tanto meno l'intenzione di cercarle.
Il nostro Bloody sonnecchia sul pavimento e io vorrei imitarlo, sdraiarmi accanto a lui e indugiare genuinamente in un ozio, sempre meritato, del quale solo i cani sanno godere.

E' proprio ora, e non so perché.

Ma l'ho deciso mentre riponevo le tue camicie nell'armadio. I suoni sguaiati che arrivano dal bar dei maledetti. Manuel e David - i bambinetti del cortile accanto - improvvisano uno spettacolo di magia. Le lenzuola sgualcite. Una ciocca di capelli che mi infastidisce la fronte. Ecco cosa succede.

Sir Bloody Bastard

C'è una tenda improvvisata che ripara dal sole incarognito dell'una.
C'è un ventilatore che spazza via idee, sensatezza, inquietudine e alcune malinconie.
C'è una casa che amo a ricordarmi che oggi va bene e che posso quasi lasciarmi andare.
C'è l'aspirapolvere che vorrebbe ruggire e divorare quello che le capita a tiro.
Ci sono l'arrosto e la torta al limone da preparare e non perché debba farlo, ma perché mi va.

E' un venerdì vestito dei buoni propositi che solitamente appartengono ad ogni mio lunedì.

E' un buon giorno per ricominciare a scrivere.


Song of the day: Little Walter - My babe