venerdì 6 maggio 2016

Del protettore delle vittime dei propri errori

Oggi mi son scelta il Santo Protettore, per caso, ma forse non per sbaglio.

"Protettore di disgraziati, e primo disgraziato lui stesso, nonché patrono di marinai, naviganti, bottai, condannati a morte, ragazze da marito, innocenti, vittime di errori giudiziari, prostitute, scolari senza il fiocco e più in generale di tutti gli esseri nati dalla parte di sotto, San Nicola: che dona la capacità di parlarsi."
Vinicio Capossela
E' lui l'unico agiografo al quale mi affido con fiducia, rispetto e devozione.

Trattandosi anche di Babbo Natale, Santo Nicola avrà cura di me: un'agnostica dannata e blasfema, un'anima maledetta, smarrita eppure fiduciosamente rancorosa; una stronza incantevolmente malandata. Una bestemmiatrice a labbra serrate, una che ringrazia di nascosto e prega senza cantilene, ma a pugni stretti. Una regina del dramma della volontà e dell'ostinazione, ma anche del dramma di non essere capace di rassegnarsi e farsene una ragione.
Una da tutto tranne che da marito, stabilità, sogni realizzati e amore.
Una da sospiri, pianti nella doccia, silenzi spessi quanto mollica di pane e ninnoli per scongiurare nuove sventure.





E’ arrivato guaiendo con una stola di cani randagi
ed una scatola di cerini e lumini accesi
Sante Nicola ci ha portato in dono le parole
per parlarci e scaldarci il cuore

che poverta’ non sapersi parlare
e vedersi passare vicini e muti,
chiusi nel rancore

La pioggia si è fatta neve  e non ferisce, ma bagna
e come manna morbida ci consola

Per quanto groppo e freddo ci fosse nel cuore
Sante Nicola ci ha portato in dono
le parole per scaldarci e trovarci ancora


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