martedì 13 dicembre 2016

Di Santa Lucia



Insomma, Zuckerberg, "Accadde Oggi" te lo saresti potuto risparmiare. Anche perché poi, appena sveglia, ho il bisogno malsano di prendere atto di quel che è stato, ma ancor di più di quello che ora è. E allora sbircio, come una stalker della mia stessa vita, tra i ricordi abbelliti dagli intenti e dalle speranze che si ostinavano a credere alle menzogne. Colpi ben assestati in pieno stomaco, improvvisi e inevitabili come le carrellate che ti prendi il sabato mattina nel reparto ortofrutta del supermercato quando fai la spesa.

Ma ai ricordi si sopravvive. Si sopravvive a tutto. Persino all'inimmaginabile. Si sopravvive ai lutti, alla solitudine, alle malattie, al cinismo più sadico, all'abitudine e all'ineluttabilità. Si sopravvive persino alla malinconia, alla disperazione, alla pastina troppo salata, ad un rimprovero da parte di una voce sgraziata, ad una storta che prendi in mezzo alla gente e quasi finisci a terra.

Non operano più Bloodino. O meglio, per evitare che l'attacco di esorcismo di settimana scorsa - tuttora in cura con antibiotici - possa interferire con la terapia post operatoria di routine, il veterinario ha suggerito di aspettare.

- Il 28 dicembre le va bene?
- Sì, certo.
- Non le crea problemi con i festeggiamenti?
- Anche se avessi qualcosa da festeggiare, il mio cane verrebbe prima di tutto.

E non perché sia brava, da applauso. Anzi. È solo che avrò meno lavoro e quindi avrò più tempo. E se avrò anche un alibi valido e sostanzioso dalla mia, non avrò motivo di scavare a mani nude in quel che è stato fango travestito da centro benessere, pur di farmi dell'altro male.

È Santa Lucia. La santa della mia Svezia, la santa delle candele, delle brioscette allo zafferano, la santa dei cori e della Luce. La santa della speranza e dei buoni propositi, la santa delle caramelle e dei cioccolatini. La Santa di uno degli incanti di dicembre.

Che luce sia, allora.
Dentro, fuori e tutt'intorno.
Luce negli sguardi e nei sorrisi.
Luce in fondo alla gola, nello sterno e nella pancia.

Lucia, io non so se sia cosa da chiedere, ma non farmi fare la tua fine. Se puoi.

(Per i blasfemi che bruceranno alla grigliata del Satanasso giù da basso: vergine, martire e bruciata viva. Ah, forse le hanno pure strappato gli occhi).


giovedì 1 dicembre 2016

Della minestra dell'anima


Un-chicken soup for the soul.

Siate minuziosi con il dispiacere: fatelo a pezzi.
Pezzetti piccoli e graziosi, incisioni regolari, tagli netti e decisi.
Prendete poi quel mosaico colorato di malessere e mettetelo in una pentola capiente, lasciate che borbotti, che si lamenti, che diventi una poltiglia da prendere a cucchiaiate.
E aggiungete del riso, se vi va.
Riso a cuor leggero, riso sfacciato, riso con gli occhi lucidi, riso e basta.
E poi servite, ricordandovi di non essere mai servili.