martedì 10 maggio 2016

Di Maggembre e delle sue mani zuppe e imbrattate


Analisi logica e dislessia sono una bella sfida e assorbiranno completamente il mio pomeriggio. Fuori il cielo gioca a "piove o non piove" e io farei come Bloody, mi metterei sul letto, mi rannicchierei - magari abbracciandolo o accontentandomi del cuscino - e darei tregua a ricordi e racconti, segreti e confessioni, e poi mi accontenterei di spegnere la testa per qualche ora, sonnecchiando.

Ho deciso di impormi di interrompere quella catena di insulti, denigrazioni, offese e mortificazioni che mi stava annichilendo. Basta cercarne, basta soffrirne, basta recriminarne, basta subirne. Devo semplicemente lasciare che sia, certa del fatto che prima o poi persino lui si stancherà della sua stessa cattiveria.

Ho tolto un bel po' di polvere, ho sputato qualche rospetto, ho gettato dei soprammobili che non sono sopravvissuti alla domanda "lo porteresti con te?" e mi sento un po' più leggera, un po' più pulita, un po' come se il candore delle mensole, dei libri e degli oggetti si rispecchiasse a suo modo anche in me.

Un pranzo pessimo, degno di un voltastomaco da manuale.
Una felpa che non ho il coraggio di togliere, perché mi sento infreddolita come se fosse gennaio.
Un quaderno su cui annoto quei messaggi, quelle parole che mi infondono coraggio e speranza.
Un caffè lungo, del quale ho più bisogno che voglia.
Un paio di appuntamenti da aspettare.
Un paio di canzoni nuove, scoperte per caso, che devo ricordarmi di tenere in macchina.
Una candela accesa che si impegna a pugni tesi, eppure non profuma.

Non è poi così pessimo questo Maggembre, che sgocciola le sue mani zuppe e imbrattate di autunno sulla primavera vestita da prima comunione.

Io, giorno per giorno, divento sempre un po' più forte. E non vedo l'ora di tornare in me, di riavere tutto quello che chi mi vuole bene - poco o tanto che sia, mica importa - continua a vedere, nonostante l'inferno, la distruzione e il dispiacere. Perché forse è meglio essere cattivi che vittime. Forse fa meno male allo stomaco quella formula di amor proprio, rabbia, rancore, disincanto e amicizia.

Bloodino lo sa, si dorme un gran bene sul morbido!



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