sabato 8 agosto 2015

Del sabato mattina senza pretese

batticuori mulino bianco

E' un sabato mattina pigro, un sabato senza frenesia e senza troppo da fare.
Finestre spalancate, voci che ti entrano in casa, rumore di aspirapolvere, colpi di bidoni dell'immondizia spostati con disgusto, vociare non ancora insopportabile dell'accolita dei delinquenti nel bar. In tanti sono partiti e le finestre abbassate, il flusso di auto ridotto a qualche apparizione sporadica, l'assenza di qualcuno che abbia già dato fuoco alle braci in previsione della grigliata del mezzogiorno e nessuna radio accesa lo confermano.

Il mio maxi porta biscotti, una tazza di latte freddo, il rumore di un motorino che ronza dall'altra parte della casa,uno spazzino che sposta cartacce e rifiuti da un angolo all'altro della piazzetta, una sirena che deflagra nel silenzio più ovattato, bambini che interrogano i loro papà:
- Ma allora andiamo al mare?
- Ma qui fa schifo! Ci sono i miei pannolini puzzolenti!
- Guarda l'ho catturato! L'ho catturato!
- Mi aiuti ad allacciare le scarpe?

Sono un po' assonnata eppure - come sempre -  non riesco a poltrire nel letto, indugiare sul materasso e godermi il fresco; sebbene mi trascini, decido di alzarmi e di mettere in fila quel che quotidianamente va fatto. Ieri sera, seduti l'uno accanto all'altro, ci siamo ripromessi che l'anno prossimo a luglio ce ne andremo al mare. Una promessa a fil di voce, stremati dal caldo, da un'estate così accanita da rivelarsi detestabile. La promessa è quella di andare a goderci un mare bello, serio, un luogo dove staccare concretamente la spina e riprendere fiato. Ne avremmo così tanto bisogno.

Penso che dovrei andare a tagliare i capelli, maledetti siano il balayage e chi l'ha inventato. Ho le punte così aride da ricordare una scopetta di saggina e non c'è crema o ristrutturante che tenga: sono arrivata nuovamente al punto in cui dover ricorrere alle forbici non sia una delle possibilità, ma l'unica via. Ahimè, per come ho sempre portato i capelli, mi sembrano già cortissimi, ma questa fase ibrida della mia chioma mi fa scontare tutti gli anni di glorioso hennè rosso tiziano e il periodo (durante il quale ho incontrato il mio M,) in cui portavo la frangetta da pin up cortissima e capelli castani così scuri da sembrare neri. E mi piacevo, ero davvero carina. E' che sono pigra, mi entusiasmo alla velocità della luce e smonto i miei slanci in ancor meno tempo. E se vuoi avere un look perfetto, devi impegnarti e starci dietro. Adesso non ho più un taglio che mi contraddistingua, ho ammansito il mio aspetto e il mio look - forse anche il mio carattere - e così ho desiderato rivedere il mio colore di capelli naturale prima che inizino ad apparire dei crini biancastri. Già, ho anche di queste pensate.

Si è svegliato Bloody, finalmente. La musata del buongiorno, l'inchino che ti rivolge sempre se lo guardi e lo saluti, il sole che inizia a fare capolino e a intiepidire la stanza. Ci vuole un caffè che mi rianimi e una doccia che mi renda un po' più attiva.

E poi ci vuole una soluzione a quel problema che mi tiene sveglia la notte e mi fa vivere a metà, in modo incompleto, mai appagante, mai spassionato, mai incondizionato. Una soluzione anche solo temporanea, purché sia l'inizio di un incoraggiamento, un conforto, un sollievo.


biscotti mulino bianco




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