mercoledì 12 agosto 2015

Della torta alla pesca e dell'armistizio con il fornetto

A casa non abbiamo il forno.
E questa è la cruda realtà.
E io stento ancora ad accettare questo dramma.

O meglio, abbiamo un piccolo fornetto elettrico che ho detestato con tutte le mie forze fin dall'inizio della convivenza e con il quale, mese dopo mese, ho deciso di fare pace: un po' per necessità, un po' per inevitabilità, un po' per rassegnazione, un po' per economia e un po' perché non c'è spazio e non esiste un solo angolo della casa dove se ne possa posizionare uno serio.
Ricetta dopo ricetta ne ho capito il funzionamento, mi sono adattata ai suoi tempi, ai suoi limiti, alle sue dimensioni, eppure ne ho scoperto addirittura le virtù. Virtù timide di un oggetto utile, senza troppe pretese e con un grande senso del dovere.
Ieri sera per cena ho preparato la pasta pizza, condita con un sughetto di pomodorini, olive taggiasche, origano, basilico, olio generoso, fiamma vivace e (prima di scagliarla nel fornetto per circa 20 minuti ad alta temperatura) ciliegine di mozzarella.
Perché non approfittare dell'idea geniale di M. di disporre il timido virtuoso sopra un tavolino in balcone?  Ed è nata proprio così, a forno già caldo, la mia voglia di preparare questa

tortina alla pesca, yogurt e cardamomo

torta alle pesche

Cosa vi serve?
- Mezzo vasetto di yogurt alla pesca (il mio aveva dentro anche del frutto della passione)
- una pesca matura un po' cicciotta
- due uova intere
- un bicchiere di zucchero (prendete come riferimento quello della nutella)
- un bicchiere e mezzo di farina autolievitante
- mezzo bicchiere di fecola di patate
- mezzo bicchiere di olio di semi
- abbondante cardamomo
- zucchero a velo

In una ciotola unisco allo yogurt lo zucchero, le uova e l'olio. Monto fino ad ottenere una bella crema spumosa. Aggiungo farina, fecola e cardamomo.
Una volta pronto l'impasto lo verso in una tortiera e dispongo a raggiera le fette sottilissime di pesca senza buccia, più sottili saranno le fette più verrà favorita la lievitazione.
Ricopro di zucchero a velo - uno strato leggero per far formare una crosticina - e inforno a 160 gradi per circa 35 minuti.
Il risultato è questo cuscinetto di farina e uova dal profumo inebriante. Le pesche, una volta cotte, prendono la consistenza di una crema, ricordando - con un po' di impegno e fantasia, una pasticciera aromatizzata alla frutta.

Perfetta per la colazione, da reclamare a merenda e confortante dopo cena, magari accompagnata da aria fresca - che ammansisce la ferocia di quest'estate - e un ciuffetto di panna montata o una bella cucchiaiata di gelato.
Preparatevela, dai!
E poi fatemi sapere com'è venuta.

Song of the day : Lynyrd Skynyrd - Call me the breeze
(Perché in un verso si cantano le Georgia Peaches)

torta alle pesche

Nessun commento:

Posta un commento