giovedì 6 agosto 2015

Della raccolta punti Mulino in Festa (festa che ti fanno)


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E' da qualche giorno che sono a conoscenza di questa iniziativa a premi che - in principio - mi ha entusiasmata, ma che giorno per giorno mi ha resa sempre un po' più perplessa. Cerchiamo di capire come funzioni e che cosa mi stia disturbando al punto da demoralizzarmi.

Per celebrare i 40 anni di attività di Mulino Bianco viene proposta una raccolta di ben 65 punti che si chiama "Mulino in Festa"  a conclusione della quale si potrà ricevere la Scatola delle Sorprese composta da due tazze personalizzate e una capiente latta porta biscotti. Beh, niente male, no? Finora sì. Un classicone immancabile sulle tavole d'Italia, uno di quei ricordi della Mulino Bianco che un po' a tutti piace avere e conservare gelosamente.

Allora compro un pacco di biscotti, ritaglio il punto, lo incollo su una scheda, poi proseguo con fette biscottate, flauti, crostatine, camille, tegolini, abbracci, macine, galletti, rosite, Banderas, un paio di polli, un mulino, il cielo azzurro, i campi coltivati dorati, ingrasso di una decina di chili entro novembre, mi iscrivo in palestra per tornare in me, invio una raccomandata e ricevo il mio premio? No, non esattamente.

Occorre registrarsi al sito ufficiale dell'iniziativa (valida dal 22 aprile al 30 novembre) e qui si potrà accedere ad una scheda punti virtuale da riempire acquisto dopo acquisto. Ad ogni confezione corrisponde un punto e la stessa cosa vale per ogni codice inserito. Per agevolare l'accumulo dei punti è stata inoltre creata l'app Mio Mulino attraverso la quale non solo si guadagnano punti extra, ma si possono CARICARE GLI SCONTRINI comprovanti l'acquisto. Bene, Milvina, ma che cosa c'è che non va?

A non andare è il fatto che per convalidare l'avvenuto acquisto si debbano inserire le foto degli scontrini completi, includendo l'importo totale della spesa effettuata, specificare il supermercato dove abbiamo deciso di spendere i nostri soldi, indicare il numero di scontrino emesso e che queste belle ricevute - nonostante il caricamento attraverso l'app - vadano comunque conservate e spedite a fine raccolta per convalidare ogni singolo punto accumulato attraverso gli acquisti.

Il marketing emozionale ha fatto centro, tombola, ori, primiera e anche settebello questa volta e con esso ha fatto centro chiunque si occupi dello studio delle preferenze dei consumatori, del potere di acquisto ancora in mano agli italiani e della gestione dei dati sensibili di chi parteciperà all'iniziativa.


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Ho visto messe in atto - una per una - tutte le strategie di marketing che ci hanno inculcato al Master in Comunicazione, e stavolta, nella mia natura umanistica di studiosa di letteratura, mi sono sentita travolta da tutte quelle nozioni che sembravano avere un contatto semplicemente marginale con la MIA realtà. Mi sono sentita come ingoiata da un meccanismo tentacolare avido di statistiche in grado di compiere una vera e propria autopsia sui miei gusti e consumi in cambio di un regalo.
Vuoi un omaggio? Perfetto, allora aprimi il frigorifero, la dispensa, l'armadietto che hai in bagno, la cantina e anche il cassetto del comodino e mettimi in mano la possibilità di analizzare ogni tua preferenza. A pensarci bene, a metterla giù così, almeno a voi non viene in mente qualcosa di maniacale?

E allora Barilla un po' mi delude, perché nonostante le tante bontà da mangiare, nonostante la benevolenza che chiunque riponga nei confronti di una gamma di prodotti che si rinnova sempre e che crea un coinvolgimento affettivo ed evocativo importante, ha voluto porsi in un modo invasivo e prepotente in cambio di un paio di tazze. E una latta, già, c'è pure la latta.

Come salvarsi?
Se, come me, le tazze - in fondo in fondo - le vorreste ancora, perché i piatti bianchi in porcellana con la farfalla finivano sulle tavole di natale delle vostre nonne, perché se anche voi rovesciavate il sugo sulla tovaglia con le rondini al primo maccherone infilzato con la forchetta e se ancora usate tutti quei regali che vi hanno reso un po' felici, allora fate in modo di separare gli acquisti e di non includere alla spesa settimanale i prodotti che parteciperanno al concorso a premi. Io ieri ho fatto così e  - difendendomi - ho ridimensionato le sensazioni sgradevoli che questa iniziativa mi causava.

In tutta onestà non so se avrò la perseveranza per proseguire fino al raggiungimento della soglia dei 65 punti, sebbene attraverso la registrazione al sito e a seguito del download dell'app una decina di vengano regalati; non so se avrò voglia di ingozzarmi di merendine e biscotti, considerando che in casa sono l'unica a consumarli - e forse ad abusarne -, ma l'idea dello scontrino separato mi aiuta a credere di non essere solo carne da macello per statistiche e promozioni, ma una consumatrice consapevole in grado ancora di entusiasmarsi per la poesia di un biscotto, per la piacevolezza di una merendina appena addentata e soprattutto di tutelarsi e difendersi dallo sciacallaggio selvaggio che qualsiasi forma di comunicazione metta in atto con quel che siamo (o decidiamo di essere) in rete, al supermercato, in macchina o in vacanza.
Inoltre, nonostante il mio lavoro e la mia formazione non mi stiano gratificando come meriterei di essere gratificata, mi rendo conto di essere in grado di non subire la comunicazione e le sue regole, ma di alzare la guardia e di proporre una mediazione tra ciò che mi viene imposto e quello che posso ancora scegliere di fare, coadiuvata da una preparazione professionale che finalmente sento di definire oggettivamente efficace.

Cara Barilla, What the Fuck?
Te lo dicono la mia tazza, il mio cucchiaio balena e uno dei tuoi adorabili Batticuori .
E te lo dico anch'io, perché i tuoi prodotti, nonostante tutto, non mancano mai a casa mia.


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