mercoledì 19 agosto 2015

Delle melanzane ripiene di Nonna Elisabetta e di quelle di Nonna Amelia

Ci sono piatti che dovrebbero preparare solo ed esclusivamente le nonne, pietanze che sanno di famiglia, di feste, di casa e di infanzia. Alle nonne dovrebbe essere negato il diritto di spegnersi, quello di andarsene, quello di lasciare in noi un vuoto insanabile e crudele.

Preparare le melanzane ripiene è pensare alla mia nonna, è portarla in casa mia, è chiederle scusa per i due piani di scalini irregolari, è farla sedere e chiederle come le sembra questa casa tutta strana, se le piace il nostro cagnolino, se sono troppi i tatuaggi che ho addosso o se me lo darebbe ancora un bacino sulla luna che ho dietro la schiena, come faceva dopo essermi ammalata.
Chissà come le sembrerei ora che lo scorrere del tempo travolge anche me, la sua bambina.
Chissà se è almeno un po' felice di me, ora che io non sono esattamente quello che mi aspettavo di essere e di diventare.

Tutto questo può solo avvenire nei sogni, nei sospiri, ma ritrovarla asciugando qualche lacrima è soltanto felicità del privilegio di averla vissuta, amata e stretta a me fino all'ultimo istante della sua esistenza. 

Mi manca, Dio se mi manca, e per ritrovarla devo cucinare, devo cercare i suoi profumi e sapori nella cassettiera dei ricordi che ho tra sterno e pancia, devo ritornare alla casa di via Tolstoj, al pranzo di mezzogiorno e un quarto, aspettando gli zii, guardando prima Bis di Mike Bongiorno poi Il pranzo è servito di Corrado, maledicendo le due meno un quarto che significavano il ritorno della mia mamma in fonderia. Che salto nel passato, che sensazioni frastornanti eppure mi fa bene rimanere ad annaspare nel passato dai colori pastello, quello dell'infanzia.

Mi dilungo, ci metto troppo ad iniziare a scrivervi la ricetta, ma questo non è più un semplice archivio di cucina, qui ho spazio per me, per tutto quello che ho bisogno di lasciare andare.

Ieri sera a cena di nonne in casa ce n'erano due, perché ogni nonna ha le sue ricette speciali e ieri ho voluto che il mio M.o ritrovasse (anche solo per un attimo) la sua Nonna Amelia che partendo dalla tradizione della cucina napoletana, gli proponeva delle melanzane ripiene inconsapevolmente vegan, buone da morire.

melanzane ripiene vegan


Le melanzane ripiene di carne della Nonna Elisabetta

2 melanzane
150 g di carne macinata per sugo
1 uovo
pane raffermo
2 cucchiai parmigiano grattugiato
1 cucchiai di formaggio pecorino
sugo di pomodoro e basilico
aglio
olio evo

Per prima cosa ho messo su un sughetto di pomodoro al basilico veloce, mettendo a crudo della cipolla tritata, una latta di pelati, due spicchi di aglio interi, qualche foglia di basilico, un paio di bicchieri d'acqua e del sale. Ho lasciato cuocere il sugo per più di mezz'ora, perché io cucino - e ne vado immensamente fiera - alla terrona maniera, quindi un sugo veloce ha almeno quasi un'ora da trascorrere sul fornello.
Ho lavato e asciugato le melanzane tagliandole a metà longitudinalmente e le ho scavate con un cucchiaio facendo attenzione a non romperle. Ho preso la polpa delle melanzane - che servirà per il ripieno - l'ho ridotta ad una dadolata grossolana e ho cosparso scorze e polpa di sale grosso lasciando che perdessero l'amaro per una ventina di minuti. trascorso questo tempo le ho sciacquate e lessate in acqua bollente leggermente salata e la stessa cosa l'ho fatta con la polpa, ovviamente, tenendo tutto separato, secondo questi tempi: 4 minuti di bollore per le scorze, 5 minuti per la polpa.

Ho preso una padella e ho messo a bollire dell'olio di semi vari, ho fritto prima le scorze e poi la polpa, mettendo tutto ad asciugare su della carta assorbente. Non buttate l'olio perché vi servirà per la seconda frittura.

In un'altra padellina ho versato un filo d'olio, ho aggiunto la carne macinata lasciandola cuocere per pochi minuti e ho unito la polpa di melanzane affinchè carne e polpa si insaporissero reciprocamente. ho lasciato raffreddare.

Ho bagnato il pane raffermo in un poco di acqua tiepida, l'ho strizzata a due mani e sbriciolata, mettendola in una ciotola nella quale ho aggiunto l'uovo, uno spicchio di aglio finemente tritato e i formaggi grattugiati. Ho poi aggiunto carne e polpa quando erano tiepidi, amalgamando il ripieno in modo accurato.

Ho farcito le melanzane con cucchiaiate generose di ripieno e con l'aiuto delle mani le ho compattate in modo tale che la farcia non sporgesse troppo dalla scorza. Ho fritto nuovamente le melanzane per pochi minuti con il ripieno rivolto verso il fondo della padella.

Ho disposto le melanzane in una pirofila in vetro, le ho irrorate con del sugo di pomodoro e ho infornato a 200° fino a quando non si sono dorate.


Le melanzane ripiene vegan della Nonna Amelia


2 melanzane

un grosso panino raffermo
olive nere o taggiasche
capperi dissalati
basilico in foglie
sugo di pomodoro e basilico ( pelati, aglio, basilico, olio evo, acqua e sale)
aglio
olio per friggere

(Copierò alcuni passaggi della ricetta qui sopra affinchè vegan e vegetariani possano avere una ricetta esaustiva senza continui rimandi alla precedente).

Per prima cosa ho messo su un sughetto di pomodoro al basilico veloce, mettendo a crudo della cipolla tritata, una latta di pelati, due spicchi di aglio interi, qualche foglia di basilico, un paio di bicchieri d'acqua e del sale. Ho lasciato cuocere il sugo per più di mezz'ora, perché io cucino - e ne vado immensamente fiera - alla terrona maniera, quindi un sugo veloce ha almeno quasi un'ora da trascorrere sul fornello.
Ho lavato e asciugato le melanzane tagliandole a metà longitudinalmente e le ho scavate con un cucchiaio facendo attenzione a non romperle. Ho preso la polpa delle melanzane - che servirà per il ripieno - l'ho ridotta ad una dadolata grossolana e ho cosparso scorze e polpa di sale grosso lasciando che perdessero l'amaro per una ventina di minuti. trascorso questo tempo le ho sciacquate e lessate in acqua bollente leggermente salata e la stessa cosa l'ho fatta con la polpa, ovviamente, tenendo tutto separato, secondo questi tempi: 4 minuti di bollore per le scorze, 5 minuti per la polpa.

Ho preso una padella e ho messo a bollire dell'olio di semi vari, ho fritto prima le scorze e poi la polpa, mettendo tutto ad asciugare su della carta assorbente.

Ho bagnato il pane raffermo in un poco di acqua tiepida, l'ho strizzata a due mani e sbriciolata, l'ho passata in padella con la dadolata di melanzane, i capperi, le olive, del basilico spezzettato e un paio di cucchiaiate di sugo di pomodoro.

Ho farcito le melanzane con cucchiaiate generose di ripieno, e con le mani ho premuto affinché si compattassero bene.

Ho disposto le melanzane in una pirofila in vetro, le ho irrorate con del sugo di pomodoro e ho infornato a 200° fino a quando non si sono dorate.


Nel giorno in cui festeggiavamo 86 piccole candeline. Mi manchi.


My Body's Acing From Laying In This BedI Went Singing In The Rain And The Cold Got To My HeadI Don't Know Who's Paying I Just Know What The Doctor Said84 Years Of A Sinning Life And In The Morning I'll Be Dead
Saint Peter Won't You Open Up The Big White GateCause I Heard About Forgiveness And I Hope It Ain't Too LateI Ain't No Holy Roller But You Go Tell Your KingThat All The Folks Up In Heaven Might Like To Hear Me Sing
I Sang To My ChildrenBefore They Strayed So FarI Sang For My LoversOr A Nickel In A Tip JarI Never Knew JesusI Never Read The Good BookBut On My Day Of DyingI'm Giving Life A Second Look
It's Coming On Time NowMy Body's Getting ColdI've Got No Will I've Got No PrayerMy Story's All Been ToldI'm Ready For The Land Of FireBut I'd Love To See The Land Of GoldSo Nurse Bring Me My GuitarOne More Song Before I Go


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