martedì 7 giugno 2016

Dei voli internazionali interminabili: una guida per la sopravvivenza.

Io non so che cosa mi stia succedendo, ma anno dopo anno, volo dopo volo, la mia angoscia, il mio catastrofismo e il mio panico accrescono esponenzialmente quando mi ritrovo ad alta quota, ben ancorata ad un sedile di una Simmenthal volante.

Colpa dei pochi viaggi? Macché! A quelli mi ci ha fatta abituare l'entusiasmo fin da quando ero ragazzina e posso dire di aver goduto del privilegio di aver perso il conto dei decolli e degli atterraggi, così come delle mete nelle quali ho potuto trascorrere più o meno tempo.

Ma allora che cosa mi succede?

Mentre scrivo, sono da qualche parte in mezzo all'oceano Atlantico, direzione Miami, ovvero prima tappa di questo viaggio che in sole 24 ore mi condurrà da Malpensa a Las Vegas. Non avendo voglia di leggere, di guardare un film o di fare le parole crociate, mi metto a scrivere e penso a quei ragazzi appena sposati, alla tizia in tacco 12 a quell'altra in sandali che si son beccati una non-stop di dieci ore filate e che sono visibilmente disorganizzati e scomodi nel loro viaggiare.

A seguire una serie di consigli appresi di prima mano, ricevuti ad ogni nuova avventura. Sono  suggerimenti trafugati studiando gli altri viaggiatori, pensate geniali scambiate condividendo ore o giorni, dei salvavita appresi a seguito di conseguenze più o meno gradevoli che ho avuto modo di fare sulla mia pelle. Consigli magari ovvi, volutamente tragicomici, ma indicazioni che mi sembra opportuno annotare: alla peggio torneranno comodi solo a me.

1. Prima di partire fate una lista di tutto quello di cui potreste aver bisogno mentre siete via, suddividetela per argomenti, ed iniziate ad elencare - il più precisamente possibile - quello che vi potrebbe occorrere. Documenti, vestiti, accessori, medicine, prodotti per la cura della persona,  accessori, extra che ritenete imprescindibili.
Iniziate a stilarla almeno una settimana prima di mettervi a fare i bagagli. Più accurata sarà la lista, più universalmente valida sarà, e - abbreviata o allungata - sarà vostra alleata per la preparazione di ogni valigia successiva da quella per un weekend, al viaggio sabbatico di un anno. Annotatela quindi su una rubrica, un'agenda di casa, il vostro diario, salvatevela su un drive oltre che sul pc, inviatevela via mail. Insomma, non relegatela ad un foglio di carta straccia.

2.Vestitevi comodi e abolite ciò che vi sta stretto già mentre guidate, un conto sono un paio d'ore di volo, un conto è una trasvolata oceanica. Ogni fastidio legato a ciò che indossate verrà pagato a caro prezzo con il trascorrere del tempo. Ricordatevi che una felpa va portata anche con 45°C  al suolo, perché immobilità e temperature siberiane a bordo, favoriranno lo smoccolamento del vostro naso, poi di quello dei santi del calendario quando vi ritroverete influenzati.

3. Se siete donne truccatevi il minimo indispensabile, anzi, se avete già un uomo o se la vostra destinazione è l'Afghanistan (e quindi si suppone non vi interessi la fauna locale) evitate proprio di farlo. La pelle in aereo tende a seccarsi per colpa del condizionamento dell'aria. Io viaggio senza trucco - anche perché mi viene da star male all'idea di riaccasarmi - e tengo a portata di mano in una pochette: sapone, crema idratante e burro cacao . Li applico almeno ogni 3/4 ore, o meglio, in corrispondenza di ogni sonnellino e risveglio. Io mi porto anche una lavetta, perché quando passo la carta sul viso per asciugarmi, mi sento più sporca di prima che me la lavassi.

4. Bevete il più possibile - non ho detto di ubriacarvi che tanto è aggratis - e se potete, magari, evitate di fare come la sciura della Florida che mi siede accanto e che, nel giro di sei ore di volo, si è già tracannata cinque bicchieri da bibita colmi di vino rosso e due birrette. Fatevi sempre dare almeno un bicchiere d'acqua ad ogni giro di hostess e steward e buttateci dietro quel che più vi pare. Ecco, se avete la tendenza al mal di panza evitate di bere troppe bibite gassate in quanto - in quota - sono difficilmente digeribili. Non vorrete mica ritrovarvi ridotti allo stato gassoso, o  no?

5. Se siete deboli di stomaco - oppure rompini o sfigati con l'alimentazione - portatevi i vostri snack, perché la noia, così come l'immobilità portano a desiderare di mettere qualcosa tra i denti, e quasi mai per autentica fame. Se amate la frutta portatevela da casa,  perché il Minute Maid può ricordare l'arancia, ma di arancia dentro ne ha ben poca, e io  proprio oggi , ho rimediato un terribile crumble alla ciliegia come surrogato della frutta.
È buona norma, quindi, non dimenticare mai un antiacido in compresse oppure un'anti-nausea se di soprannome fate Vomitillo Malcontento. E ricordate che anche i chewing gum vanno centellinati, perché vi gonfiano, e poi ruttate, e poi mi tocca menarvi se mi sedete accanto.
In ogni caso, sappiate che nei voli intercontinentali sarete coccolati, nutriti e tendenzialmente inchiattati a volontà.

6. Portatevi il cuscino a mezzaluna, la maschera per coprire gli occhi e i tappi per le orecchie. Non scherzo, vi salveranno quando sarete morti di sonno e non riuscirete a spegnervi. Il cuscino sceglietevelo strafigo, ma deve essere comodo e schiaffatelo nel bagaglio a mano: categoricamente, pena annullamento del volo. Ve ne sarà fornito uno di cortesia, grande come un vassoietto e inutile come le indicazioni delle uscite di sicurezza prima del decollo. Avrete anche un plaid, ma se volete evitare bocche aperte, craponi ciondolanti e resurrezioni dall'oltretomba, tenere ben fermo il collo, come se ve l'avessero ingessato, quella mezza ciambella vi sarà d'aiuto.

7. Infine, se siete affetti da almeno due o tre queste patologie:
- Oddio, moriremo tutti!
- Oddio, precipiteremo!
- Oddio non rivedrò mai più il mio cane e non mangerò mai il nuovo Magnum con copertura al doppio cioccolato!
- Oddio quello col turbante che si è appena alzato in piedi, ora si farà esplodere e ciao pepp!
- Oddio, una turbolenza, adesso accendo il cellulare per postare su Facebook che non posterò mai più (se non dall'Aldilà)

Provate con questi aiuti che ritroverete accanto a voi, pronti  a soccorrervi.


- Cercate l'equipaggio, se vedete la crew sul pallidino andante, seduta, con le cinture di sicurezza ben allacciate e intenta a pregare, allora siete spacciati: buonanotte ai suonatori, tirate fuori il violino alla Titanic e non serve che leggiate altro. MAscorgere in loro della naturalezza, distrazione, persino monotonia nello svolgere il loro lavoro, sarà un ottimo calmante: l'equipaggio tornerà a casa e voi con loro.

- Cercate un marmocchietto, più piccolo è, meglio è. Se è stato buono, allora merita di diventare grande, di vivere emozioni, di fare cazzate e di prendere un aereo tra vent'anni tutto solo senza i genitori. Se il piccolo è un bastardello, allora, merita di diventare grande e di vivere ogni volo con un suo degno erede che gli scassi le balle ad ogni singolo spostamento aereo, ferroviario e marittimo che sia, perché il Karma esiste, ah, se esiste.

- Pensate che quelli attorno a voi se la dormono beatamente e viaggiano nella serenità più assoluta e sfacciata... e fatemi capire: quelli devono scamparla e noi schiattare per aria come popcorn? Nah, non esiste.

- Se tutto questo non dovesse bastarvi, se non fosse sufficiente a ripristinare in voi la quiete e la spensieratezza, allora sappiate che ad un certo punto - nella stagione estiva - potrebbero porgervi, durante le vostre ultime preghiere, una coppettina di gelato, che vi farà stare bene come un grattino sotto al mento, come il sorriso di chi vi vuole bene. Perché persino nella disperazione più inconsolabile ad alta quota, lo stupore potrebbe spuntarla su di voi e su tutte le rogne e rognette che vi hanno fatto viaggiare inquieti.

Sono le sei e mezza di sera, ora italiana.
Scrivere ha fatto volare quasi un paio d'ore.
Me ne mancano almeno altre otto di volo e tre di scalo.
E come direbbe Coliandro: MINCHIA.

E non può succedere nulla perché me l'ha assicurato lo Steward. Perché lui vola da almeno una trentina d'anni. Intrattiene i bambini con giochi di carte, ingozza la vecchia di vino, mi dice che sembro una bambina e continua a prendermi in giro perché non crede alla mia età (sono vestita da Rita Pavone, nemmeno io credo al mio passaporto) . E siccome lui e il capitano fanno le veci del mio papà, mentre sono in mezzo alle nuvole a dar fastidio agli angeli, allora posso avere meno panico, meno angoscia, meno ossessioni. 

Bisognerà pur credere che tutto andrà bene, altrimenti che senso avrebbe desiderare un nuovo viaggio, una nuova avventura, persino di spiccare nuovi voli?




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