mercoledì 17 agosto 2016

Del piccolo esploratore

Io lo so che tu vuoi scoprire, esplorare e conoscere, ma non sei un cagnino furbetto. Non sei ancora sgamato. Non sei un montagnino che conosce i pericoli delle strade e ancor di più la cattiveria di alcune persone.

Io e te siamo bestiole da appartamento e le nostre strade non sono mai abbastanza sicure per camminarci in mezzo spensierati.

Corri con le zampine aperte, zampine da cucciolo pieno di entusiasmo. Corri con le zampette da ragazzino pieno di vita e ti allontani, ti fai chiamare fino allo sfinimento e in paese mi sa che ti conoscono tutti ormai. E conoscono pure me che ero riuscita a salutare solo 5 o 6 persone in quasi dieci anni che abbiamo la casa qui.

Inizi a conoscere i cagnetti dietro ai cancelli e irrompi come uno scellerato nei giardini, nei cortili e nelle case. Ma qui una pedata te la rifilano senza indugi. E io non voglio finire nei guai per aver pestato come l'uva chi ha anche solo accennato a darti una lezione.



Io cerco di non darlo a vedere, ma ho il cuore che mi esplode ad ogni macchina, ad ogni moto, ad ogni bici che ti sfreccia accanto. Pensa che inizio persino a pregare quando la tua sagomina nera diventa un puntino lontano.

Ma tu te ne freghi, perché la libertà inebria di incoscienza. E tu sei ubriaco di salite, pietre, prati e aria fresca.
Sei fradicio di vita ed esuberanza.
Sei pieno della gioia che infondono le avventure.
Sei affamato di movimento e spazio.
Sei folle di passione e insegui ogni singola traccia in cui puoi imbatterti con ostinazione.

Adesso dormi vicino a me, e ad ogni sogno che ti agita io ti posso accarezzare, rasserenare, convincere che non c'è nulla che non vada.

È che vorrei proteggerti sempre, ma non me la sento di snaturarti e costringerti in catene fatte di strisce di stoffa.

Almeno cerca di ricordarti che sei il mio primo ed unico cane. Ricordati che io sto imparando con te come funziona il tuo mondo e come funzioni tu.

Lo vedo da me che questa salopette mi sta proprio male, ma privarmi di questo ricordo per un pezzo di stoffa che mi fa sembrare un insaccato, significherebbe sminuire e insultare un istante fermato in modo prezioso. Un attimo rubato ad una giornata intensa e un po' affannosa.

Stasera prendo a calci l'insicurezza e il mio vizio malsano di sminuirmi, quindi, caro straccetto blu scuro preso da Primark, non tornerai a casa con me e condividerò lo stesso uno degli innumerevoli attimi di felicità che mi regala il mio Bastardino Delinquente.

E tu, Maledetto Puzzoletto, se non impari a tornare quando ti chiamo, te lo scordi di tornare in vacanza con me.

Insieme, da soli.

Quanta solitudine abbiamo affrontato insieme. Adesso è ora di guarire: nei boschi, nei prati, tra gli sconosciuti.

Insieme, da soli.

Come abbiamo fatto dal primo giorno di vita condivisa, quando allontanandoti dal tuo cuscino sei venuto sul divano a scegliermi e a dormire al sicuro tra le mie braccia.

Io non ti abbandono.
Tu non lasciarmi però.

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